Nel regno degli invisibili una regina aspetta, notte dopo notte, il suo amore perduto tornare. Nel suo abito da sera logoro e tarlato si specchia sistemandosi la corona mentre, in un linguaggio ignoto, sussurra e ascolta i suoi sudditi ammaestrati: i suoi topi. Loro sono i suoi occhi, le sue orecchie e molto di più. Lei è la regina dei topi. Il suo regno, su cui siede, è un’alta, altissima torre di rifiuti che sorge in un porto di Napoli.
E poi c’è Perchè. Anche leì aspetta. Non sa bene cosa. Forse semplicemente aspetta che qualcosa accada. Non importa poi molto cosa. Che tutto finisca o inizi…come nell’ultima notte dell’anno. Non importa se sia un inizio o una fine.
Soltanto qualcosa per poi ridere e sorridere e poi dissolversi nella luce dell’alba.
Loro sono li, ma i frettolosi passanti sembra abbiano imparato a guardare senza vedere. È come un mondo parallelo ed invisibile per loro. Hanno tutti fretta. Un treno da prendere, un appuntamento da rispettare, qualcosa da fare. La città non si accorge di loro e di ciò che furono. Riversa stracolmi sacchetti di rifiuti di abbondanza sprecata.
E allora benevenuti. Benvenuti nel regno della dimenticanza…