"tutto andrà meglio, niente andrà bene"

Drammaturgia e Regia Ramona Tripodi

Con Gianluca D’Agostino Javier Reche Garai, Peppe Pipolo, Marco Palumbo, Ramona Tripodi

“Tutto andrà meglio, niente andrà bene” (1989)

Spettacolo Tra le 19 compagnie selezionate sul territorio nazionale per -Fuorifesta – Milano ed. 2009

È il nove novembre 1989.
C’è la luna piena.
Cassandra si è issata in cima al muro.
Farà la sua passeggiata in cima al muro. L’acrobata sfida.
Si fa bersaglio.
Ventisette anni prima di loro altri ci hanno provato.
Sono stati colpiti
Lasciati morire dissanguati nel confine di nessuno. Sono vivi in bilico
È il nove novembre 1989.
C’è la luna piena.
I soldati guardano cassandra in cima al muro. L’acrobata sfida.
Si prende la mira.
Ventisette anni prima di loro altri soldati hanno preso la mira.
Hanno sparato.
Lasciandoli morire dissanguati nel confine di nessuno. Sono vivi in bilico
E il nove novembre 1989.
C’è la luna piena.
Tra cinque minuti il muro cadrà. Ci sarà una grande festa.
Ma prima ognuno si isserà in cima al muro. Prima di essere dall’altra parte.
In Nessunluogo. Il regno di Cassandra, dove presente e passato esistono nello stesso tempo.
Gli eventi sono privi di geografia.
Nel mezzo c’è tutto ciò che siamo.

NOTE DI REGIA

“Dov’è rimasto il nostro sorriso?” è scritto sul muro di una casa nel centro di Pankow, le persone sono costrette a sorridere in modo riflesso quando leggono quella scritta. C’è un muro in ognuno di noi. È il nostro demone, è ciò che crea un al di qua ed un aldilà. Issarsi in cima al muro e cavalcare in confine, è cavalcare il confine della propria anima. L’istante che passa tra il lasciare andare ciò che eravamo per far posto a ciò che vorremmo essere, si dilata e si fa eternità.Nessuno è eluso dal destino della “discrepanza”. A non riuscire ad immaginarsi effetti enormi non sono coloro che li provocano.

La scrittura scenica nasce dalle emozioni suggerite dal corpo. Così comincia il nostro viaggio. Cinque corpi. Una ricerca mossa dall’urgenza di abitare lo stesso spazio scenico con una “scrittura di attore” dove l’attore è “colui che agisce” alla ricerca di una verità, piuttosto che di una realtà e utilizza l’improvvisazione corporea per costruire una partitura emotiva che nasce quindi dal corpo e dalla sua memoria. Partenza, la nostra preesistenza. Abbiamo viaggiato nei ricordi per ritrovare i bambini che fummo nel nostro 1989; abbiamo pizzicato le corde della nostra anima di ciò che siamo oggi, trasformandole in azioni e quindi, in “essenza ed esistenza” scenica.

Non è solo la storia del muro di Berlino, ma un cerimoniale; la storia si fa pre-testo: la sindrome di Cassandra, l’Acrobata sfida.

Spazio scenico nudo, abitato da corpi, luci ed ombre, che a volte svelano e a volte celano, ma sempre fendono come un enorme cicatrice in un continuo divenire, passato che si fa futuro e poi presente. Se ed altro da se. Un sogno che diviene pista di realtà più vera nel mezzo di due piatte simulazioni di realtà.

È una storia fatta di persone che anche se per poche settimane, furono davvero ciò che avrebbero voluto essere.

Ramona Tripodi

DATE

17/05/2009 Artgarage – Pozzuoli (NA)
Dal 05 al 07/06/2009 Teatro allo scalo – Roma
18/10/2009 Teatro Arsenale -Fuorifesta2009 – Milano
25/11/2009 Teatro Lucania – Milano
26/12/2009 Rassegna “Aspettando il 2010” – Comune di Montemiletto (AV)

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RASSEGNA STAMPA